Nuova Riveduta:

Matteo 14:27

Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»

C.E.I.:

Matteo 14:27

Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura».

Nuova Diodati:

Matteo 14:27

ma subito Gesù parlò loro, dicendo: «Rassicuratevi; sono io, non temete!».

Riveduta 2020:

Matteo 14:27

Ma subito Gesù parlò loro e disse: “State di buon animo, sono io; non temete!”.

La Parola è Vita:

Matteo 14:27

Ma subito Gesù parlò loro, rassicurandoli: «Non abbiate paura, sono io!»

La Parola è Vita
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Riveduta:

Matteo 14:27

Ma subito Gesù parlò loro e disse: State di buon animo, son io; non temete!

Ricciotti:

Matteo 14:27

Ma subito Gesù rivolgendosi a loro, disse: «Coraggio, sono io; non temete».

Tintori:

Matteo 14:27

E subito Gesù, parlando loro disse: Rassicuratevi, son io; non temete!

Martini:

Matteo 14:27

Ma subito Gesù parlò loro, e disse: Fate cuore: son io, non temete.

Diodati:

Matteo 14:27

E di paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro, dicendo: Rassicuratevi; sono io, non temiate.

Commentario abbreviato:

Matteo 14:27

22 Versetti 22-33

Non sono seguaci di Cristo coloro che non sanno stare da soli con Dio e con il proprio cuore. È bene, in occasioni speciali e quando il nostro cuore si allarga, continuare a lungo a pregare in segreto e ad esternare il nostro cuore davanti al Signore. Non è una novità per i discepoli di Cristo incontrare tempeste nella via del dovere, ma egli si mostra con maggiore grazia a loro e per loro. Egli può prendere il modo che preferisce per salvare il suo popolo. Ma anche le apparenze di liberazione a volte causano problemi e perplessità al popolo di Dio, a causa di errori su Cristo. Nulla dovrebbe spaventare chi ha Cristo vicino e sa che è suo, nemmeno la morte stessa. Pietro camminò sulle acque, non per distrarsi o per vantarsi, ma per andare da Gesù; e in questo modo fu meravigliosamente sostenuto. Si promettono e si attendono sostegni speciali, ma solo nelle attività spirituali; non possiamo mai arrivare a Gesù se non siamo sostenuti dalla sua potenza. Cristo fece venire Pietro non solo perché camminasse sulle acque e conoscesse così la potenza del suo Signore, ma anche perché conoscesse la propria debolezza. Il Signore lascia spesso ai suoi servi la possibilità di scegliere, per umiliarli e metterli alla prova, e per mostrare la grandezza della sua potenza e della sua grazia. Quando ci allontaniamo da Cristo e guardiamo alla grandezza delle difficoltà che ci si oppongono, cominciamo a cadere; ma quando lo chiamiamo, egli stende il suo braccio e ci salva. Cristo è il grande Salvatore; chi vuole essere salvato deve venire da lui e gridare a lui per essere salvato; non siamo mai portati a questo, finché non ci troviamo a sprofondare: il senso del bisogno ci spinge a lui. Egli rimproverò Pietro. Se credessimo di più, soffriremmo di meno. La debolezza della fede e il prevalere dei nostri dubbi dispiacciono al Signore Gesù, perché non c'è alcuna buona ragione per cui i discepoli di Cristo debbano essere dubbiosi. Anche in un giorno di tempesta, egli è per loro un aiuto molto presente. Nessuno se non il Creatore del mondo poteva moltiplicare i pani, nessuno se non il suo Governatore poteva calpestare le acque del mare: i discepoli si arrendono all'evidenza e confessano la loro fede. Furono adeguatamente colpiti e adorarono Cristo. Chi viene a Dio, deve credere; e chi crede in Dio, verrà, Ebr 11:6.

Riferimenti incrociati:

Matteo 14:27

Mat 9:2; Giov 16:33; At 23:11
Is 41:4,10,14; 51:12; Lu 24:38,39; Giov 6:20; 14:1-3; Ap 1:17,18

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